Raduno diocesano per giovani e adolescenti della diocesi di Messina, Lipari, S. Lucia del Mela
Grande affluenza da tutta la diocesi per il primo raduno annuale di adolescenti e giovani, organizzato dalla Pastorale Giovanile nella domenica della Parola del ventidue gennaio scorso. L’incontro che avrebbe dovuto svolgersi all’inizio del mese di dicembre, quando il nubifragio che ha colpito la città mamertina e, in particolare, il quartiere “Ciantro”, ne ha impedito la realizzazione, ha avuto luogo nei locali della parrocchia della Trasfigurazione del Signore Gesù Cristo, coinvolgendo quasi settecento giovani (tra adolescenti e giovani-adulti) desiderosi di incontrarsi e di passare del tempo insieme. La giornata è iniziata in pieno spirito di festa, grazie al gruppo di animazione che ha scaldato l’atmosfera facendo ballare tutta l’assemblea; a questo sono seguiti i saluti di padre Stefano Messina, responsabile diocesano della Pastorale Giovanile, e l’introduzione al momento più denso della mattinata, ovvero la catechesi tenuta dal
diacono Maurizio Ruffino. Quella del diacono Ruffino, oltre ad essere stata una lettura interessante del brano del vangelo di Luca su Zaccheo, ha rappresentato anche una testimonianza di fede, di esperienza personale relativa alla scelta di vivere in comunità per un certo periodo della sua vita. “Come Zaccheo ha scelto di salire sul sicomoro” –riporta il diacono – “così anche noi siamo chiamati ad assumere una posizione, a fare una scelta. Sarebbe un peccato se oggi ce ne andassimo con lo stesso stato d’animo con cui siamo arrivati!”. L’immagine di Zaccheo e del sicomoro ha permesso di iniziare il raduno nel segno della speranza e di proseguire la giornata alla ricerca dell’incontro con il Signore e con gli altri presenti; un incontro reso possibile dall’esperienza delle fontane. In alcuni
spazi della parrocchia, infatti, erano allestite delle postazioni alle quali ciascuno poteva avvicinarsi e scoprire l’attività e il contenuto lì proposti: adorazione, parola, misericordia e speed date. Grazie alla presenza numerosa dei sacerdoti, molti ragazzi hanno deciso di accostarsi al sacramento della riconciliazione, vivendo gli stati d’animo contrapposti di silenzio e dialogo con cui si è riusciti a mettersi in ascolto della parola, pregare e riflettere, ma anche a confrontarsi con l’altro, a scambiare idee su temi diversi. Proprio lo scambio ha costituito il fulcro di un’attività particolarmente apprezzata: lo speed date. Nel corso del gioco decine di giovani hanno avuto la
possibilità di conoscersi per mezzo di uno spunto di riflessione (una frase, l’estratto di un articolo di cronaca, i versi di una canzone etc.) che fungeva da gancio per un’interazione breve, di soli tre minuti, e tuttavia efficace perché ha portato i partecipanti a parlare tra di loro anche quando l’età di appartenenza non era la stessa e, eventualmente, a prolungare il dialogo dopo lo scadere del tempo. Al termine della mattinata, conclusa la pausa pranzo e i giochi, sono stati formati dei gruppi di condivisione e tutti quanti, suddivisi per fascia di età, si sono presi del tempo per raccogliere le idee su ciò che avevano vissuto nella prima parte della giornata; quali
emozioni, quali parole, quali aspetti erano stati in grado di colpirli maggiormente. In generale, la voglia di incontrarsi e la semplicità dello stare insieme sono prevalse su tutto, forse per effetto diretto degli anni di isolamento e di restrizioni che ci lasciamo
alle spalle. L’ultima fase del raduno ha previsto la celebrazione della S. Messa, presieduta dal vescovo Giovanni Accolla il quale, durante l’omelia, ha espresso la sua felicità nel vedere una così bella e copiosa presenza di giovani riuniti per uno stesso fine. Nel
discorso mons. Accolla ha focalizzato l’attenzione sulla formula Galilea delle genti, presente nel vangelo del giorno (il quarto capitolo di Matteo). “La Galilea” – dichiara il vescovo – “rappresenta l’immagine del modo di vivere delle persone. Oggi ci troviamo qui e veniamo da luoghi diversi, da scuole diverse, da realtà diverse; ma tutta questa diversità, oggi, è diventata bellezza perché ci siamo noi!”. Un messaggio che non avrebbe potuto sintetizzare al meglio il senso profondo di questo raduno: la nostra diversità è essenziale. È il Signore che, nell’incontro con l’altro, raggruppa tutte le diversità avvalorandole. A concludere, padre Stefano Messina e Caterina Donato, vicedirettrice dell’ufficio di pastorale giovanile diocesana, prendono la parola per ringraziare quanti hanno permesso la realizzazione della giornata, ricordando ai presenti di non prendere impegni per la seconda domenica di Quaresima, il cinque marzo prossimo, in occasione di un nuovo raduno altrettanto atteso.
Alessandro Aspa